Tutto questo non ha prezzo
di
Michele Scuccimarra
Quante cime ho visto!?
Ho visto cime su cui si suona la campana, cime su cui si legge e poi si
scrive traccia di sé, ho visto cime con simboli religiosi più o
meno grandi, cime stritolate dalla guerra, ho visto cime stravolte da cavi
d’acciaio che le collegano a valle, altre con tracce di frequenti
pernottamenti, ho visto cime dove si parla un solo dialetto, così come
altre dove ci si intende solo in inglese, ho visto cime da cui non si
vorrebbe scendere mai, altre da cui non vedi l’ora di scappare, ho visto
cime … tristi, per l’assurda inclemenza dell’uomo.
Oggi però abbiamo visto una cima … diversa da tutte le altre!
Spoglia, disadorna, apparentemente anonima.
Lo sguardo, incapace di posarsi su qualche cosa di solitamente già visto.
Nulla!
Niente ometto, niente croce, niente campana,
niente libro di vetta, niente per terra!
Nessuna traccia di passaggio, non un chiodo, non una scatoletta, non una
cartina, non un mozzicone di sigaretta … nulla! Bella, bianca, una
chiazza di neve senza neppure un’impronta, ne è il segno più
eloquente.
Dopo avere a lungo apostrofato il luogo con appellativi … superlativi,
essa abbandona ogni reticenza.
“Io conosco uno ad uno tutti quelli che sono saliti fin qui! Ma voi
non vi ho mai visti!? E per di più, non conosco il vostro dialetto!”
“Oh, scusa se ti abbiamo disturbata! Ma sai, non siamo quasi più
abituati a luoghi come questi, su cui regnano ancora … silenzio e
poesia.”
“Nessun disturbo! E’ da ieri sera che vi aspetto! E non vedevo
l’ora di conoscervi e ascoltarvi … mi perdonerete!
Ho sentito uno di voi, quando eravate tutti fuori dal bivacco a godervi la
serata che, con gli occhi lucidi, ha detto: Tutto questo non ha prezzo!
Ecco perché sono contenta di avervi qui da me, perché so che non siete
saliti fin qui solo per farvi un’inutile foto o per piantare chissà
quale assurda bandiera.”
Abbiamo la conferma di essere su un luogo eccezionale.
“Sette persone, quassù, tutte insieme, non le avevo mai viste!?
Sapete, io non sono abituata, come invece, altre mie colleghe, ben più
belle e famose, a vedere passare tanta gente! Io non devo silenziosamente
assistere ad assurde scene di auto celebrazione della vanità umana, dove
sei solo uno sfondo!”
Ti siamo grati di averci permesso di vivere tutto questo!
“A presto!”
La gratitudine, meramente verbale, è solo ipocrisia e quindi riordiniamo,
puliamo e rassettiamo il nostro bivacco e chiuso in un sacchetto, ci
portiamo a valle … la giusta ricompensa.
Oramai lontani l’abbiamo sentita nominarci ad uno ad uno … Ale,
Andrea, Chicco, Doc, Elise, Fede, Mike & Raffa … come si conviene
fra amici.
E sorridendo ci dice: “Non preoccupatevi se i vostri nipoti non
crederanno a questa storia, se un giorno avranno voglia di spingersi fin
quassù, racconterò loro io, di queste due splendide giornate.”
Michele Scuccimarra
Dolomiti Feltrine, 15/16 Ottobre 2005
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