a "Punta Dallago: via della Vipera ... con meno veleno", di Gabriele Villa

di Alessandra Panvini Rosati, Anna Maria Marras, Lorenzo Veronesi

 

Confermo l'avvicinamento bucolico e lo scenario sempre splendido che sta attorno allo scalatore, nonostante l'antropizzazione a valle e le seggiovie un po' disturbanti.
La nuova chiodatura è forse eccessiva, ma pare che questa sia la tendenza ormai ... in quei luoghi.
Non critico, non giudico, accetto passivamente e magari ne traggo anche beneficio.
Grazie a Gabriele per la relazione, nonostante tutto l'anno prossimo avrò desiderio di risalirla.

(Alessandra Panvini Rosati)


Non posso che concordare pienamente con quanto scritto da Gabriele.
Sono particolarmente affezionata alla via della Vipera sulla quale ho mosso i miei primi passi dolomitici e ogni anno torno con piacere a ripeterla cercando di ripercorrere il più fedelmente possibile il tracciato dei primi salitori e la ricercata estetica della linea di salita.

(Anna Maria Marras)


Non sono un fondamentalista del 'No moderno', anzi, ma qui si esagera.
Posso capire mettere in sicurezza le soste ma il resto ...

Era la classica via per iniziare, corta con percorso facilmente identificabile e difficoltà contenute.
Quindi ottima per piazzare le prime auto sicure e magari piantare qualche chiodo.
Il diedro finale in spaccata con friend, un classico che faceva tanto eroe.

L'urna funebre a fine via è ... un tocco di classe.

(Lorenzo Veronesi)