a "Tra Lagorai e Cibiana ... fino a che coronavirus non ci separi" di Gabriele Villa

di Antonino Esposito


L’articolo potrebbe essere la cronaca dei giorni che stiamo vivendo, ma non è solo quello.

È un racconto, un romanzo breve e, come tale, invita alla riflessione.
Le date delle uscite in montagna e quelle dei decreti ministeriali sono i capitoli di questo romanzo.
Non c’è ancora la fine, ma ci vogliamo arrivare tutti, tutti vogliamo leggere FINE nell’ultima pagina.

L’ultima fotografia dell’articolo ritrae Gabriele affacciato al balcone di casa.
La strada sottostante, normalmente affollata da macchine e persone, è deserta!
Lo sguardo di Gabriele è pensieroso.
Siamo soliti vederlo contornato da cime innevate o con lo sguardo proiettato verso panorami dolomitici, ma oggi è così.
E’ così per tutti noi, i soli panorami possibili sono quelli consentiti dalle nostre finestre o balconi.

Rattristati, annoiati … dobbiamo però accompagnare questi sentimenti dalla volontà di venirne fuori e ritornare alla nostra vita, ai nostri affetti, alle nostre passioni con maggiore consapevolezza e determinazione nel non ripetere leggerezze e errori!