a "Il sentiero del Maestro di pietra" di Gabriele Villa

di Alberto Peruffo


Magistrale, caro Gabriele.

Una scrittura potente, direi perfetta nella sua stesura progressiva, che mi fa tornare ai tempi di quando scrivevi sul blog di intraisass, nel lontano 2003.

Sembra quasi un testamento, un atto di amore verso la tua, nostra passione.
Ho nostalgia anch'io di quelle rocce.
E tu sai cosa significa nostalgia.
Un dolore del ritorno.
Un dolore positivo di fronte al nostro limite, al nostro sogno, che quelle rocce rappresentano.

Grazie di questa scrittura.
Sperando di riabbracciare presto gli indimenticabili amici alpinisti ferraresi.