Sinergie verticali tra Junior e Senior alla parete dei Due Laghi

di Gabriele Villa


Guardare la lunga fila indiana che risaliva il sentiero poteva richiamare alla mente quella dei corsi roccia di tempi passati, ma niente "giubbe rosse" a ricordare istruttori del Club Alpino. L'allegra vitalità che si percepiva, soprattutto nei più giovani, evocava in me ricordi dei primi trekking giovanili del CAI Ferrara, alla fine degli anni '80, quando non appena se ne presentava l'occasione, i ragazzi ci chiedevano di "tirare fuori le corde" e portarli ad arrampicare alle prime rocce che fossero state a portata di mano.  

Non era però né l'una né l'altra di queste situazioni, bensì l'uscita di un gruppo che fa capo allo Sci Club di San Giovanni Ilarione e più precisamente al Gruppo Escursionistico Giovanile Val d'Alpone, provincia di Verona.
Siamo in Valle del Sarca, alla parete dei Due Laghi di Santa Massenza e stiamo andando con i ragazzi del 3° livello (ovvero dai 14 ai 18 anni) all'attacco delle due vie prescelte: lo Spigolo Nascosto e la via G.M.D.
La prima è una via di difficoltà non oltre il 4° grado di Florian Kluckner ed Heinz Grill, la seconda di 3° grado prevalente con un tratto di 4°+ di Mario Brighente, Giovanni Bogoni, Daniele Dal Cerè, realizzata da soli tre mesi.
Proprio Mario Brighente è l'organizzatore e coordinatore di questo gruppo, formato da capicordata volontari giovani e meno giovani, e anche da alcuni "arzilli vecchietti", tra i quali ultimi mi mescolo pure io con piacere.
La mia presenza in questo gruppo è il frutto di un'amicizia con lo stesso Brighente, nata sulle pareti della Val del Sarca e della Val d'Adige, oltre che dal piacere di avere occasione di accompagnare giovani ad arrampicare.

Due cordate proseguono per raggiungere la via dello Spigolo Nascosto, mentre sette saranno quelle che percorreranno la via G.M.D.; in totale sono nove i ragazzi accompagnati e una quindicina circa gli accompagnatori perché alcune cordate sono da tre con solo un ragazzo accompagnato per dargli assistenza durante l'arrampicata.
Ci vuole un poco di pazienza, ma pian piano le cordate si dipanano e la fila di arrampicatori si allunga.

Ci sarebbe anche un passaggio di 5° grado proprio alla partenza, ma lo evitiamo perché alcuni ragazzi hanno le scarpe da tennis ai piedi e non è il caso di esagerare con la difficoltà; il resto è un bel 3° grado in prossimità dello spigolo che esce dal bosco per andare ad abbracciare la luminosità della giornata. Segue un tratto nel bosco che porta sotto ad una rampa appoggiata di oltre un centinaio di metri lungo la quale si sviluppa la nostra via.

Il terzo tiro è semplice e divertente e alla sosta raggiungiamo la cordata che ci precede nella quale il capocordata Rino con la moglie Flora accompagnano Riccardo, come fosse un nipotino acquisito; sono un esempio di "nonni moderni" che invece di accompagnare il nipote al parco giochi lo conducono in arrampicata. 

Intanto da qui possiamo godere lo spettacolo del laghetto artificiale di Santa Massenza, prima di affrontare quello che è il tiro chiave della via. Ci scherziamo sopra perché la "chiave" consiste nel superare un tratto di 4°+ da fare in aderenza il quale risulta molto più piacevole piuttosto che difficile. Parere forse non condiviso da Leandro (il mio nipotino) che con le sue scarpe da tennis, oltretutto con la suola liscia, si spalma letteralmente sulla roccia. 

Rimangono gli ultimi due tiri e poi inizierà la discesa con una corda doppia che ci scaricherà sul sentiero di rientro.
Qui troviamo Mario Brighente che ha installato la discesa e sta aiutando tutti quelli che arrivano nel fare la corda doppia, mentre un collaboratore si trova a metà calata e un altro alla fine, sul sentiero.

La calata è un diversivo piacevole, e anche emozionante, che movimenta l'insieme della nostra avventura.
E' oramai un ciclo continuo e per uno che scende in corda doppia ce n'è uno che arriva in salita arrampicando.

Viene il mio turno e mi calo, uno scambio di battute con quello che chiamo il "posteggiatore" che se ne sta paziente ad attendere i passaggi per dare eventuale conforto a qualche ragazzo durante la calata.
Posto per rimanere alla base ad aspettare gli altri non ce n'è per cui scendiamo per il bosco ripido.

Il sentiero sconnesso non impensierisce di certo il nostro Leandro che, anzi, "tarzaneggia" allegramente su per gli alberetti, mentre lo guardo, e qui lo confesso, con un poco di invidia. Più sotto recuperiamo altri ragazzi e scendiamo assieme al parcheggio dove, in ordine sparso, arriveranno tutte le cordate.

Mangiamo al sacco sparpagliati sui giardini in riva al lago con le nostre pareti in bella vista, anche se la vegetazione nasconde la via G.M.D., lasciando però vedere bene la parte alta dello Spigolo Nascosto.   

La giornata la concludiamo da turisti recandoci in un bar della cittadina di Arco, tra chiacchiere in rilassatezza. 
Ci sono anche alcuni ragazzini, dei capicordata di giornata c'è qualche giovane, qualcuno meno giovane e ci sono i "nonnetti", ma se c'è una cosa che qui non conta è l'età di ciascuno di noi, c'è un denominatore comune che ci fa stare bene insieme e si chiama "passione", da intendersi nelle sue varie sfumature, di quelle che uniscono e che portano le conoscenze a trasformarsi in amicizie, condividendo progetti e attività legate alla montagna. 

Gabriele Villa
Sinergie verticali tra Junior e Senior alla parete dei Due Laghi
Santa Massenza (TN), domenica 30 aprile 2017