Ode (?) agli alpinisti di pianura e ai loro racconti

di Roberto Avanzini



Sono lì, sempre lì. Dove? Ma a metà del solito 6a, che rappresenta il mio limite massimo in arrampicata.
All'improvviso sento delle voci nel bosco sotto di me:
"E' qui, che bello, ma come sono le vie? Aspetta che chiediamo a loro".
La gamba sinistra comincia a tremare e penso "Noo, sono arrivati anche qui".
C'è un incubo che percorre le notti degli arrampicatori trentini che minimamente facciano alpinismo, ovvero il funesto arrampicatore di pianura.
Esso si palesa nelle falesie supersegrete, subito seguito da orde dei suoi simili, ed è la fine.
Immaginatevi la bile, lo scorno e i nervi quando girando per i siti trovo che uno di loro (lavora in Università a Ferrara, pfui, non dico altro!) si è permesso di aprire due vie in Lagorai su una parete che corteggiavo un pò anch'io.
Ira funesta, io vado lì e spacco tutto! Poi leggo la relazione e vedo che io volevo chiodare con gli spit dall'alto e lui e altri figuri suoi simili sono saliti con i chiodi dal basso, quindi c'è poco da spaccare.
Beh, vivranno sotto il livello del mare, ma non sono proprio degli storpi!
Poi, gironzolando per il sito che l' "ingegnierucolo" si è permesso di creare, scopro che lo stesso fa vie che io nemmeno sogno la notte quando a cena mangio polenta e crauti. Inoltre scopro che lui e gli altri pazzi padani vanno in montagna il doppio di me, fanno cascate mentre io sto a casa a vedere le partite perché "Non ci sono le condizioni", partono alle 3 di notte mentre a me fa fatica mettere le scarpette alle 11 e fanno 400 Km mentre io vado ad arrampicare a piedi.
Insomma, un pò di curiosità c'è. Inoltre scrivono anche dei racconti spesso carini.
Magari un giorno li incontrerò per i monti e li riconoscerò dall'occhio assonnato e dall'abbigliamento supertecnico (almeno questa frecciatina concedetemela!).
Ovviamente li schiverò con l'aria di superiorità che mi viene da 10 generazioni di alpestre trentinità, ma sotto sotto gli vorrei conoscere, far due chiacchiere, bere una birra al rifugio e magari accordarmi per qualche salitina.....oddio.....cosa sto dicendo.....riprendi il controllo Roberto, altrimenti diventi un alpinista di pianura pure tu!

Roberto Avanzini

Marzo 2003