Chi cerca trova ...
di Christian Marchetto
Dicembre, siamo ormai alla
fine del 2007, ma i prati di Malga Sorgazza non brillano del bianco
scintillio della neve che solitamente in questo periodo vi abbonda e
predomina ancora il colore giallo dell’autunno, dell’erba secca.
Gli sci alpinisti devono perciò giocoforza attendere momenti migliori,
ma i cascatisti no!
Per la stagione il clima sembra addirittura mite e le giornate sono
piene di sole, il ghiaccio ha però già fatto la sua comparsa lungo la
valle; Maurizio e Carla sono in frenetica attività.
Le cascate sono affollate, complice la relativa facilità di accesso;
anche in alta quota il ghiaccio non è ricoperto dalla neve e si possono
perciò tentare linee inaspettate.
Risalendo in estate i versanti delle valli capita di fissare nella mente
le linee d’acqua che potrebbero offrire delle salite invernali.
Così è ad esempio per la zona di “X ... x”: selvaggio anfiteatro esposto
ad est su cui incombe la massa cupa dell’omonimo lago.
La salita lungo il sentiero è agevole ed il sole basso del pomeriggio,
col suo gioco di luci ed ombre, dà quel tocco in più all’ambiente di per
sé oltremodo affascinante.
Già nei pressi della diga è visibile un’imponente e docile colata
ghiacciata di media difficoltà.
Poco più su il lago di “X ... x” è completamente ghiacciato, tanto che
vi si potrebbe quasi pattinare, se solo non fosse solcato da crepe
inquietanti.
Ma è proprio al fondo dell’anfiteatro che si scorgono numerose colate
ghiacciate, che si rivelano appieno nella loro bellezza e che non
dovrebbero essere di difficoltà estrema.
L’ambiente è davvero suggestivo, con grosse lastre di ghiaccio
affastellate lungo le rive sassose a formare un tutt’uno con le cascate.
Anche da vicino si prova una strana sensazione per l’incombere del
ghiaccio orizzontale.
Una nuova meta quindi per i ghiacciatori avventurosi, fattibile però
solo in condizioni particolari di neve stabile.
L’ambiente è solitario ma, a ben vedere, chi cerca trova …
Christian Marchetto
Val Malene, gennaio 2008
N.d.R. L’autore dello scritto ha
parzialmente salito in libera, in questa occasione, alcuni tratti delle
colate descritte.
Si attende nuova stagione invernale e uguali condizioni climatiche per
approfondire l’esplorazione.
Una nota di presentazione a cura di Maurizio Caleffi.
Ai lettori di “intraigiarùn”
il nome di Christian Marchetto ricorderà sicuramente qualcosa: esso
ultimamente appare sempre più spesso sulle cronache alpinistiche del
nostro sito.
Poco prima della sua ultima performance sulla Nord della Presanella
(vedi “La luce dopo il monsone” di
Francesco Pompoli), Christian mi ha inviato due righe che sono, a mio
modo di vedere, un vero e proprio biglietto da visita del personaggio,
perchè bisogna infatti dire che Christian è un ottimo alpinista,
silenzioso e che a volte sembra, anche durante le situazioni più
“estreme”, vivere una realtà parallela tutta sua.
E' veloce nel salire e nell’arrampicare, ma tutti noi che lo conosciamo
gli attribuiamo spesso una lentezza esasperante nell’affrontare gli
impegni quotidiani.
Lo dimostra il racconto che mi ha inviato: sono infatti anni che gli
chiedo di scrivere qualcosa sulle nostre scorribande in Val Malene e
dintorni.
Finalmente (anche se con i “suoi tempi”) lo ha fatto!
E' il resoconto di una delle sue esplorazioni solitarie fatte nel
gennaio di quest’anno, dove mi sono permesso però di “criptare” alcuni
nomi. Perché, direte voi!!... ?
Ma è semplice: avete mai sentito parlare di “jus primae noctis”?
Così come Francesco Pompoli, ha tenuto nascosto la vera identità della
“Valle delle meraviglie” (vedi il racconto “Nastro
Azzurro”), anch’io vorrei avvalermi del diritto di poter
essere il primo (forse!!?) a salire le cascate qui sopra descritte. Il
brevissimo racconto, quasi una relazione, in tono essenziale, narra di
come l’universo di cristallo delle cascate riserva sempre delle
sorprese.
Concludendo, e come ha intitolato Christian, … CHI CERCA TROVA … ed
allora se proprio volete sapere qualcosa di più, venite a trovarci!
MaurICE
Malga Sorgazza