NOTIZIE. 03/02/2014 - Serate alla sede del CAI Ferrara: "Crolli in Dolomiti e altre storie", di Gabriele Villa

Il terzo incontro del ciclo "Le serate dei Soci CAI" si terrà mercoledì 5 febbraio 2014 presso la sede di Viale Cavour 116, alle ore 21:00, a cura di Gabriele Villa.

Il titolo è abbastanza intrigante, "Il mistero della sesta torre e altre storie di crolli sulle Dolomiti", ma Gabriele non rivela più di tanto perchè, dice, "il mistero, in quanto tale, non può essere rivelato se non nel corso della serata", mentre i crolli non sono altro che una 'raccolta' iniziata nel 2004 di articoli di giornale, fotografie documentali e approfondimenti sui principali eventi franosi che hanno interessato le Dolomiti negli ultimi dieci anni."

Il fenomeno, pur essendo naturale e inevitabile conseguenza dell'invecchiamento delle montagne dovuto al lavorio degli agenti atmosferici e degli sbalzi termici cui sono sottoposte le rocce nel succedersi delle stagioni, ha tuttavia assunto cadenze sempre più ravvicinate.

Gli stessi crolli però sono anche aumentati di rilevanza, interessando non solo zone limitate, ma addirittura intere pareti. In qualche caso i crolli o i franamenti hanno coinvolto persone, in maniera assolutamente fortuita e occasionale, altre volte la tragedia è stata solo sfiorata, altre ancora i "danni" non sono stati arrecati alle persone ma a pareti sulle quali sono state scritte pagine leggendarie dell'alpinismo dolomitico.

"Il mio non è un approccio da geologo, né da studioso esperto, perchè non sono né l'uno né l'altro. - ci tiene  precisare Gabriele - La mie ricerca è nata spontaneamente, inizialmente per semplice curiosità, poi per provare a capire meglio il fenomeno, infine, come alpinista là dove i crolli hanno interessato pareti 'storiche' di notevole rilevanza, strappando letteralmente alcune pagine dal grande libro dell'alpinismo dolomitico. Quelle pagine le ho volute ricordare e là dove i crolli hanno coinvolto persone, ho cercato di approfondire le casualità, anche per mettere in evidenza come, a volte, il 'Fato' (se così vogliamo chiamarlo) giochi in maniera beffarda e perfino assurda con i destini degli uomini."

Alla fine, però, la serata finirà parlando  delle montagne che 'rimangono', ovvero della montagna intesa in senso lato, con il suo mondo che affascina e regala ambienti naturali da percorrere e da godere. Quell'ambiente nel quale il Club Alpino Italiano ha potuto scrivere i gloriosi 150 anni della sua storia."