Montagna.tv 22/02/2012 - Autore Valentina d'Angella
Telenovela Cerro Torre, la voce di El Chalten
EL CHALTEN, Argentina – “Gli alpinisti non sono un’elite privilegiata ma
semplici esseri umani che hanno gli stessi doveri di chi alpinista non è.
Come si può pensare che gli abitanti di El Chalten non debbano avere voce in
capitolo perché non raggiungono il livello degli scalatori 'd’élite'?”.
Questa la risposta di El Chalten, a chi come
Rolando Garibotti avrebbe dichiarato di non volere un confronto con
gli abitanti del paese per via di un impari livello alpinistico.
Pubblichiamo il verbale dell’assemblea cittadina tenutasi a fine gennaio
scorso, che riferisce quanto accaduto ai piedi del Cerro Torre all’indomani
della schiodatura della via di Maestri e le conclusioni del dibattito
pubblico.
Dopo aver sentito le opinioni favorevoli e contrarie alla schiodatura del
Cerro Torre, arriva ora la voce degli abitanti del luogo che rivendicano il
diritto di decidere su ciò che rientra nei confini del proprio territorio.
Pubblichiamo di seguito il verbale
dell’assemblea tenutasi a El Chalten pochi giorni dopo la rimozione dei
chiodi dalla via del Compressore. Il documento è stato pubblicato dal
giornale locale La Cachaña e costituisce l’ultimo capitolo di una polemica
che non cessa di animare il dibattito alpinistico internazionale.
Il verbale dell’Assemblea al Centro Andino di El Chalten
Il Centro andino di El Chalten ha rilasciato questa dichiarazione come
verbale della riunione che si è tenuta nella città andina il 26 gennaio
scorso, durante la quale sono stati dichiarati indesiderati a El Chalten
Jason Kruk e Hayden Kennedy.
Alla riunione, convocata dal Club Andino di El Chalten giovedì 26 gennaio
alle ore 19:30, sono state invitate tutte le parti interessate e sul posto
sono intervenute oltre 150 persone. Prima di iniziare il dibattito gli
organizzatori hanno aspettato gli alpinisti americani per circa mezz’ora,
poi la dottoressa Carolina Codó, presidente del Club Andino di El
Chalten – secondo quanto riferisce il giornale locale La Cachaña – si
sarebbe recata personalmente a casa di Rolando Garibotti per invitarlo a
intervenire, ma senza successo.
“Non vengo all’assemblea – avrebbe detto Garibotti alla Codó –
perché i partecipanti non sono sportivamente all’altezza per poter discutere
con me. Non partecipo all’assemblea se non sono presenti: Carlos Comesaña,
Ermanno Salvaterra e Cesare Maestri” o altrimenti “se non sono invitato
personalmente, per iscritto e in anticipo”.
Kruk e Kennedy, inizialmente intenzionati a
partecipare all’assemblea, hanno poi cambiato idea una volta sentita la
posizione di Garibotti.
L’assemblea
quindi è andata avanti senza di loro ribadendo per prima cosa quanto
convenuto nell’assemblea del 2007: non utilizzare più in futuro scale di
chiodi ad espansione su nessuna montagna; sì alla ricerca di soluzioni
condivise, no all’arroganza delle idee e delle azioni da parte delle parti
chiamate in causa; accettare la storia come parte della nostra cultura.
I climbers Hayden Kennedy Jason Kruk sono stati dichiarati “persone non
gradite” a El Chalten per essere stati irrispettosi della comunità che si
era già espressa contro la rimozione dei chiodi, con una lettera scritta in
spagnolo, tradotta in inglese, italiano, portoghese e tedesco e pubblicata
su molti mezzi di comunicazione e sul web.
Inoltre come recita il Codice Etico della UIAA-punto 4 – in visita in paesi
esteri:
“Quando siamo in paesi stranieri dobbiamo
sempre comportarci educatamente e con moderazione. Dobbiamo mostrare
considerazione per le persone del paese e la loro cultura, siamo invitati, e
sono i nostri anfitrioni…”
Non è un’aggravante la loro nazionalità, bensì il contesto in cui hanno
portato avanti l’azione.
Anche se sembra ridicolo ricordarlo, è bene
chiarire che quando Maestri aprì la via in questa valle non c’era ancora una
popolazione e, certamente, se qualcuno volesse far qualcosa del genere oggi
le persone manifesterebbero contro di lui con la stessa forza.
Beni Culturali
Come la Scuola di Meccanica Navale, (“ESMA”) centro di detenzione e tortura
utilizzata durante l’ultima dittatura militare nella Repubblica Argentina,
dal 2000 è uno “spazio di memoria” che ci ricorda ciò che è accaduto, un
triste passato che NON vogliamo si ripeta, così la “Vía del Compressore” può
essere DA NOI dichiarata patrimonio culturale.
Durante l’assemblea non si è discusso di trapani o di altre tipologie di
attrezzatura ma ci si è voluti focalizzare sulla partecipazione della
società. Ci sono persone che credono che solo chi è in grado di scalare il
Cerro Torre possa avere voce in capitolo sulla questione, lasciando in
disparte un certo numero di alpinisti attivi che aspirano a scalare questa
montagna, i giovani alpinisti, le persone che vi si recano per realizzare
ogni tipo di attività e, più in generale, la gente che vive sulle sue
pendici. Di stile e attrezzature si parlerà nelle riunioni successive tra i
membri del Club Andino di El Chalten.
Non si possono schiodare le vie che non ci piacciono perché questo
trasformerebbe l’alpinismo in una guerra di etica dogmatica dove l’uno
distrugge quello che fa l’altro.
E se parliamo di scale di chiodi, direttissime, ferrate e/o ferraglia
accanto alle fessure (ce ne sono dappertutto…) ci sia di esempio questo
brevissimo elenco:
Perry´s Lay Back- Squamish.
Regular- Half Dome.
Corde del Dent Du Geant.
Corde del Matterhorn.
All’incontro erano presenti molti abitanti del villaggio che non hanno mai
usato una corda in vita loro, ma che si sentono in diritto di parlare, se si
considera il Codice UIAA – Sezione 10: “Non essere intolleranti”, dove si
dice che tutti i modi di andare in montagna sono validi, “tutti sono
alpinisti e nessuno lo è più degli altri”.
Il nostro è un villaggio di montagna nuovo (è stato fondato nel 1985). Molti
abitanti del villaggio sono alpinisti provenienti da altri Paesi, molti sono
venuti per lavoro e hanno cominciato a scalare qui, un terzo degli studenti
della scuola Polimodal partecipano alle attività in montagna, c’è un nutrito
gruppo di bambini che fa parte del laboratorio di alpinismo, ci sono poi
alpinisti falegnami, panettieri, insegnanti. Molti aspirano a salire, un
giorno, quelle montagne che si illuminano di rosa alla mattina. Durante le
operazioni di salvataggio delle vittime in montagna tutti si danno da fare:
da chi fa i panini, a chi si occupa del trasporto del soccorso organizzato
dai volontari del Comitato di soccorso del Club Andino Chalten. Detto
questo, come si può pensare che gli abitanti di El Chalten non debbano avere
alcuna voce in capitolo perché non raggiungono il livello degli scalatori
“d’élite”?
Montagne selvagge
Come
facciamo a riportare il Cerro Torre al suo stato naturale? Facciamo saltare
in aria il ponte sul fiume Fitzroy? Distruggiamo tutta la segnaletica dei
sentieri del Parco Nazionale? Che facciamo con gli abitanti, li facciamo
traslocare tutti a Rio Gallegos per lasciare la valle pulita? Non
consultiamo le previsioni meteo web perché l’incertezza fa parte
dell’alpinismo del luogo? E che dire delle pagine Internet con tutte le
informazioni utili per facilitare la salita?
All’assemblea hanno partecipato anche alcune “stelle della roccia” del
calibro dell’italiano Elio Orlandi, al quale è stato chiesto che cosa
sarebbe successo se a uno scalatore fosse saltato in mente di ripulire una
“via ferrata” delle Dolomiti: “…andrebbe ‘arrestato’ - è stata la sua pronta
risposta – …sarebbe qualcosa fuori dal normale, a nessuno verrebbe in mente,
sarebbe un’offesa per la gente del posto”.
È stato anche chiesto a un membro dello staff del Parco Nazionale dello
Yosemite (USA), il quale ha risposto che l’unica regola non scritta è che
non può essere utilizzato il trapano elettrico e che se qualcuno pensasse di
togliere qualcosa dalle vie classiche, la cosa più probabile è che
succederebbe una cosa simile a quello che sta accadendo qui ora: la gente si
riunirebbe per discutere sul da farsi.
Vale la pena ricordare che nel corso della polemica del 2007 ci furono casi
di violenza a causa delle posizioni differenti e chi prese parte ai
tafferugli furono cittadini USA.
Conclusione:
• Portare il tema ad altri organismi provinciali e nazionali e fare in modo
che questo non si ripeta.
• Verificare come si potrebbero dichiarare le vie di scalata del parco come
“Patrimonio culturale”.
• Redigere un codice di etica della scalata del Centro Andino El Chalten.
• Dichiarare la cordata nordamericana come “persone non gradite” per aver
ignorato le decisioni prese nell’assemblea del 2007.
E, soprattutto, trascendere le opinioni e le azioni prepotenti per crescere
come popolo, grazie ad azioni democratiche decise da tutti.
Punto 1. – Codice della montagna UIAA- “Essere più che apparire”. Le
vanterie, il rumore attorno alle figure, la ricerca del sensazionalismo e le
speculazioni pregiudicano l’alpinismo. Fare alpinismo significa vincere le
difficoltà, è educativo, aumenta la fiducia in se stessi ma non deve
condurre a un sentimento di superiorità.
Gli alpinisti non sono un’elite privilegiata
ma semplici esseri umani che, verso le proprie famiglie e verso la società,
hanno gli stessi doveri di chi alpinista non è.