Il leone di Nemea (solo relazione tecnica)

di Redazione intraigiarùn

La redazione, in accordo con l'autore, ha ritirato il racconto "Il leone di Nemea: sensazioni di una via nuova".
Riproponiamo la sola relazione tecnica e lo schizzo della via nuova, ritenendoli comunque utili e di interesse per chi frequenta la zona dei Tessari.



 


Scheda tecnica della via

Giovedì 17 gennaio 2019

Il Leone di Nemea, nuova via
Zona: Bastionate di Tessari (Valdadige)

Sviluppo: 300 metri
Tempo: 4 ore
Esposizione: Est
Difficoltà: 6b (6a obbligatorio)

Materiale: 12 rinvii
(escluse varianti alpinistiche)

Apritori:
Mario Brighente, Christian Confente, Manuel Leorato
(Ottobre 2017 - Gennaio 2019)

L'intento degli apritori era quello di realizzare una salita nella Valdadige veronese che partisse dalla fascia basale e sbucasse sul crinale superiore, con concezione alpinistica, anche se attrezzata in stile moderno a fix.

Il "Leone di Nemea" è il mostro invulnerabile della mitologia Greca, combattuto da Ercole in una delle sue dodici fatiche.
Particolarità di questa via sono le diverse possibilità di uscita. Oltre al tiro originale a fix sulla placca vi sono altre due varianti alpinistiche che corrono sulla "Recia" che ci si trova davanti quando si arriva sulla gran cengia. Al termine di queste varianti si arriva alla sosta di partenza di L10, tiro eventualmente da unire.

1. Lobo sinistro (Stefani in solitaria): fessura dulfer (25 metri VI+), lasciati due cordoni in loco, utile serie di friends fino al n° 2 BD.
2. Lobo destro: fessura larga e lineare, salibile con friend grandi. (20 metri VI).


Relazione

Accesso: Dal parcheggio di Tessari prendere il sentiero che scende dal Trapezio, una volta arrivati sopra ad esso si stacca una traccia con ometti (grande masso con bollo) che porta rapidamente alla base delle bastionate (Nebbie di Avalon ecc). Una volta sotto alla parete costeggiarla verso sinistra sud (Ometti) brevemente fino a giungere in una ex cava, sul bordo sinistro della cava dalla quale partono i fix della via, nome alla base. (20 minuti)

L1: salire la facile placca (ex parete della cava) traversando poi verso destra; continuare successivamente sulla verticale verso un diedro molto aperto. La roccia è caratterizzata da strati orizzontali che offrono buoni appigli ed appoggi. La sosta si trova su un piccolo pulpito raggiungibile traversando nuovamente verso destra alla fine di un diedro.  5c, 5b (30m) 5 spit, 1 clessidra.
L2: affrontare la partenza verticale sulla sosta aiutati da una grande lama raggiungibile una volta alzati di qualche metro. Finita la verticalità puntare il leccio verso sinistra fino giungendo ad una comoda sosta su un altro grosso leccio. 5b, 3 (20m) 2 spit.
L3: salire la placca lavorata, che è più facile, e ammanigliata se affrontata tenendo la destra. Qui il primo tratto chiave della via che consiste in un traverso breve ma piccante verso sinistra. Proseguire poi diritti fino alla base della parete successiva. 5c, 6b (25m) 6 spit.
L4: la progressione continua tenendo la destra attraverso una bella placca per poi rimontare su uno spigolo facile che termina alla base di un evidente dietro monolitico. La sosta è a fianco di un singolare olivo. 5a, 5b, 3+ (35m) 4 spit, 3 chiodi.
L5: tiro molto estetico che affronta un bel diedro ammanigliato e addomesticabile, nonostante si senta le verticalità. Qui troviamo il secondo passaggio chiave della via, qualche spit prima della sosta. 6a, 6b (30m) 10 spit.
L6: continuare il tiro nel diedro che poi si apre e si appoggia. In corrispondenza del tratto dove la roccia è meno sana salire a destra su un pilastrino molto solido per poi arrivare alla comoda sosta. 5c, 5a, 3 (40m) 4 spit.
L7: proseguire dritto sul pilastro che si ha di fronte per poi obliquare a sinistra su roccia molto lavorata puntando alla base di un evidente diedro. 4b, 4a (35m) 4 spit, 2 clessidre.
L8: salire il diedro con decisione in quanto gli appigli ci sono ma è necessario usare bene i piedi. Le difficoltà si concentrano in qualche passaggio per poi arrivare ad una cengia e raggiungere la sosta sulla destra. 5c, 6a+, 2 (30m) 4 spit, 1 clessidra.
L9: traversare a destra per 7-8 m, ed attaccare la bellissima placca che poi offre una lama molto netta che agevola il passaggio. Sostare sulla ferrata + golfaro. 6b, 5c+ (25m) 5 spit.
L10: proseguire a sinistra seguendo la ferrata fino all’attacco di un’evidente fessura, salirla con logica fino ai lecci e poi per facili roccette fino al fine via. 5a, 3 (30m) 2 spit, 1 clessidra.


Discesa: Scendere per sentiero in direzione Forte San Marco fino alla forcelletta tra la Bastionata del Talian e il Cordespino, qui per lieve traccia e ometti si scende evitando tutte le deviazioni che conducono verso destra (Falesia Talian) e verso sinistra (Falesia Lo Specchio). Rimanere sempre in centro canale fino ad una breve corda fissa, giunti all'ampio bosco scenderlo fino al ghiaione, scendere tutto il ghiaione nuovamente fino al bosco fino a incrociare il sentiero CAI n° 71 che proviene dalla Roda del Canal e ricondurrà verso sinistra (nord) al parcheggio. (40 minuti)