Un sogno chiamato BIANCO

di Francesco Pompoli


Sono alcuni anni che, tra tentativi falliti e perturbazioni improvvise i nostri progetti vanno in … Bianco! 
Riusciamo, io e Guido, a trovare i giorni per tentare nuovamente l’avventura.
Venerdì sera (20 aprile 2007) siamo in viaggio per Aosta, sabato mattina da Chamonix saliamo all’Aiguille du Midi e affrontiamo, insieme ai due locals Barbara e Salvatore, il bellissimo giro delle Periades.
La giornata è splendida, scendiamo per il Glacier du Geant,

Risaliamo il ghiacciaio delle Periades, sotto il Dente del Gigante, ed il ripido canale che porta alla cresta delle Periades

Una doppia e scendiamo sul ghiacciaio sotto la nord delle Grand Jorasses

Da qui una splendida discesa sul ghiacciaio fino a riprendere la Vallè Blanche

Dopo una gita domenicale in Valgrisenche, con Guido saliamo il lunedì di nuovo all’Aiguille du Midi, questa volta con l’obbiettivo di salire la cima del Monte Bianco, che già dall’arrivo della funivia ci guarda lontana.

Per vedere la traccia che percorreremo di notte e per acclimatarci in quota decidiamo di salire al Mont Blanc du Tacul; saliamo per il ripido pendio con gli sci in spalla.

Fino alla spalla superiore, da cui raggiungiamo la cima prima con gli sci e poi con un breve tratto di roccette. 
Dalla cima vediamo quasi interamente l’ulteriore percorso per la vetta del Bianco, attraverso il Col Maudit.

Dopo la ripida discesa sulla nord del Tacul

Raggiungiamo il rifugio e riposiamo in attesa del grande giorno godendoci il tramonto.

Alle 0.40 la sveglia ci mette in azione, all’1.00 la colazione, all’1:30 partiamo sotto un cielo stellato e il chiarore tenue di una mezza luna. 
Ripercorriamo la traccia del giorno prima e alle 4:00 raggiungiamo la prima spalla. 
Altre due ore e anche il ripido canale del Col Maudit è alle nostre spalle, mentre il cielo comincia a schiarirsi per l’approssimarsi dell’alba

La cima sembra ormai vicina, ma il ricordo dell’avvertimento di Salvatore torna alla mente: “l’ultimo tratto sembra non finire più!”

La quota si fa sentire, lo zaino con gli sci ancora in spalla zavorra i nostri passi, occorrono ancora 3 ore per raggiungere la cima, mentre la luce diviene accecante e illumina un mondo che da qui sembra fatto esclusivamente di montagne innevate.
Alle 9:00 siamo in cima, il tempo di alcune foto e di abbracciarci.

Poi il vento freddo ci costringe a cercare riparo verso la capanna Vallot che raggiungiamo, sempre sci in spalla, attraverso la cresta delle Bosses.
Da qui, dopo esserci riposati e rifocillati, partiamo per una lunghissima sciata lungo il ghiacciaio del Grand Plateau, tra crepacci e seracchi pericolanti, cercando sempre di seguire le tracce di passaggio.



Arrivati alla Jonction, ci aspetta l’ultima difficoltà: un dedalo di crepacci e ponti pericolanti che al caldo del mezzogiorno non danno troppo affidamento: legati in cordata, tra mille precauzioni, superiamo anche questo tratto e finalmente possiamo dirci fuori dai pericoli.

Rimane una lunga traversata fino al Aiguille du Plan per la funivia, sotto un sole cocente e ormai privi di energie.
Alle 14:30 ci godiamo finalmente, dopo 13 ore, una meritata birra!

Il nostro sogno è coronato, ora non resta che trovare nuovi obiettivi.


Francesco Pompoli

Monte Bianco, 21-25 aprile 2007