Viaggio attraverso il Pelmo
di Francesco Pompoli
Lunedì di Pasquetta, finalmente bel tempo, anche se il termometro sul Passo Valles segna -12°C ed il vento soffia potente sulle cime alzando lunghissimi pennacchi di neve. L’alba al Passo illumina il Pelmo e al suo fianco il Civetta.
Partiamo dal parcheggio sotto il rifugio Fiume per risalire sotto il versante Nord del Pelmo il canale che porta alla Forca Rossa. Saliamo sul pendio che aumenta di pendenza e si restringe verso la forcella, e con le ultime inversioni sempre più strette raggiungiamo finalmente il sole!
Sulla nostra sinistra si scorge il ripido pendio che porta alla vetta della Forca Rossa, che decidiamo di salire con i ramponi lasciando gli sci in forcella.
La raggiungiamo e ci godiamo lo splendido panorama, scorgendo in lontananza anche il mare.
Torniamo in forcella, e l’idea che mi si era affacciata non appena arrivato in forcella continua a lavorare…a nord una discesa sicura, sul canale appena salito, ed una rapida discesa all’auto, ma a sud…. si apre un ripido canale di neve trasformata, di cui non riusciamo a scorgere completamente le difficoltà, così come il rientro alla macchina è un’incognita a cui penseremo dopo: inutile dire che scegliamo l’avventura! Giù per il canale, la neve trasformata e dura quanto basta, una discesa tra due pareti verticali gialle, fino a sbucare sui pendii sopra il rifugio Venezia.
L’idea sarebbe quella di
traversare verso est, risalire la Val d’Arcia fino alla forcella e
tornare sul versante nord; peccato che nessuno di noi abbia la cartina
né sia stato qui d’estate, e quello che pensavamo essere un evidente
canale non si vede.
Le opzioni sembrerebbero due: scendere fino a bassa
quota e lottare con i mughi per risalire dal basso la valle battuta dal
sole, oppure risalire un ripido pendio fino ad una piccola forcella che
sembra finire nel nulla.
Poco convinti da entrambe le scelte, decidiamo
per la sicurezza dell’anello del Pelmo, raggiungendo il rifugio Venezia e
proseguendo verso Passo Staulanza.
Comincia un lungo viaggio,
sotto le pareti del Pelmo, una valletta dopo l’altra, il Passo
Staulanza sembra sempre lontano così come il Civetta; le uniche
tracce che troviamo sono state lasciate qualche milione di anni fa su un
masso: la passeggiata di un dinosauro ci indica la via!
Ora possiamo
goderci l’ultima discesa (su pessima neve crostosa) ed arrivare al
parcheggio stanchi, ma soddisfatti.
Francesco Pompoli
Viaggio attraverso il Pelmo
Lunedì
6 Aprile 2015