Concatenamento scialpinistico dei 3.000 del Civetta (2)

di Emanuele Andreozzi
 

Era da diversi mesi che avevo l’idea di concatenare insieme le cime sopra i 3.000 metri di quota del massiccio del Civetta: Cima di Tomè 3.061 metri - Civetta 3.220 metri - Piccola Civetta 3.207 metri - Cima de Toni 3.040 metri.
Finalmente dopo tanto caldo arriva una giornata fresca, si prevede anche il cielo leggermente velato, proprio le condizioni perfette che aspettavo! Elaborato il piano, che prevede rigorosamente un percorso ad anello, eccomi finalmente a Pecol Vecchio. Sono nel buio della notte, da solo e non conosco completamente la zona.
Alla luce della mia frontale ho un gran bel da fare tra mappa e relazioni durante la prima parte del percorso, così va a finire che albeggia ancor prima di arrivare al Passo del Tenente. È un sorgere del sole meraviglioso, tutto viene illuminato di uno strano e brillante giallo, mai vista prima un’alba di questo colore!


Finalmente dal Passo del Tenente in poi tutto diventa chiaro e logico, accelero il passo potendomi muovere velocemente senza pensare a dove andare. Scambio brevemente qualche parola con due ragazzi che, ancor prestissimo, stanno già scendendo e arrivo nei pressi del Rifugio Torrani. Lascio lo zaino e di corsa lungo una bella cresta raggiungo la Cima di Tomè, ovvero la prima di giornata! Sono contento, tutto sta andando bene e mi godo la solitudine immerso in in un luogo straordinariamente bello.

Torno allo zaino, lo metto in spalla e mi dirigo sulla cima del Civetta. Qui lo spettacolo si alza ad un livello superiore, tra grosse cornici e la parete delle pareti che scende a picco sotto di me per oltre mille metri.
Proseguendo mi gusto lo spettacolo lungo il filo di cresta, fino a quando devo per forza scendere un ripido pendio.

La capacità e l'esperienza di sapersi trovare al posto giusto nel momento giusto e con le condizioni ottimali.
(Nota della redazione)

Proseguo in giù fino a traversare ed individuare il facile passaggio in arrampicata in discesa che mi permette di entrare in un ripido canale e raggiungere la vetta della Piccola Civetta. Adesso la traversata entra nel vivo, mi ritrovo a percorrere una suggestiva cresta, bella da togliere il fiato, sempre a picco sul vuoto della parete nord-ovest. Camminando sul filo di grosse cornici sembra di essere su un 4.000 nelle Alpi piuttosto che in Dolomiti. Quando tutto questo termina nell’ultima vetta (la Cima de Toni) sono quasi dispiaciuto che la cavalcata in cresta sia finita. Mi passa per la mente l’idea di proseguire fino alla Busazza, ma manca la neve, dunque la voglia di farmi una bella discesa con gli sci prevale sulla gran ravanata, che causa gli scomodi e duri scarpini da sci, mi aspetterebbe sulla nuda roccia per raggiungere e anche scendere la Cima della Busazza.

Comincio ad andare in giù, dopo una breve corda doppia metto gli sci. Le condizioni della neve sono eccezionali, grazie al cielo velato, il debole sole di oggi ha formato un firn perfetto, permettendomi di godermi la discesa ripida curva dopo curva. In valle do velocemente un ultimo sguardo alla mappa, ma non ci sono dubbi, è tutto giusto, una breve risalita mi porta alla Forcella delle Sasse, dalla quale mancano gli ultimi mille metri di discesa.

Con un’altra sciata memorabile sempre sul più bel firn della stagione – questa volta su terreno dolce e mai ripido – arrivo alla capanna della teleferica dove ero passato all’andata.
Non mi resta che scendere quest’ultimo tratto fino alla macchina, che raggiungo incredibilmente sci ai piedi!
Non male considerato che è il primo maggio e nei giorni scorsi ha fatto un caldo estivo.

Era da tanto che volevo andare, ma spesso erano venute a mancare le condizioni, oggi finalmente una giornata fresca e non troppo soleggiata ha permesso di fare questi giro con neve sicura e bella da sciare.
Ancora tanta neve! Oggi in discesa, mi piace ripeterlo, ho trovato il firn più bello della stagione!
Totale 2.500 metri di dislivello e circa 22 chilometri percorsi.

Che dire ... giro ad anello incredibilmente bello, ambiente che forse non ha confronti in Dolomiti.
Che creste ... che paesaggi ...

Emanuele Andreozzi
Concatenamento scialpinistico dei 3.000 del Civetta (2)
Zoldo Alto, 30 aprile 2018