a “Rassegna stampa de L'Adige
dell' 8 gennaio”
di
Gabriele Villa
Abbiamo trovato una sintetica biografia
dell'alpinista trentino Elio Orlandi sul sito del Trento Filmfestival.
Ci aveva colpito perchè parla essenzialmente
delle caratteristiche umane della persona senza elencare nessuna delle
importanti salite effettuate nel corso di una lunga attività alpinistica
di altissimo livello.
[
Elio Orlandi nasce alle pendici meridionali delle Dolomiti di Brenta
dove fin da adolescente si è formato alla montagna aiutando il padre nei
duri ed umili lavori alpestri, avvicinandosi poi con passione e
predisposizione naturale alla vera e propria pratica dell’alpinismo e
dell’arrampicata.
Non ha mai ritenuto l’alpinismo come attività preponderante della sua
vita, considerandolo sempre complementare ad altri impegni molto più
importanti, prendendo l’arrampicata e l’alpinismo come uno straordinario
laboratorio di emozionanti esperienze positive ed insostituibile
strumento di maturazione e ricchezza interiore.
Nonostante una straordinaria esperienza maturata in 35 anni di intensa
attività sulle grandi pareti alpine e del mondo, cerca ancora oggi di
praticare un alpinismo essenziale e di ricerca, lontano dal clamore e
dalle mode, vivendo profondamente la propria passione e l’avventura
semplicemente per il solo gusto del salire, fatto con mezzi propri, con
spirito libero e senza compromessi di mercato, media o sponsor;
scegliendo una naturale, sana, pulita e riservata ricerca nelle nuove
realizzazioni piuttosto che cedere alle esasperazioni e facili
convenienze, privilegiando più il valore dei rapporti umani che il
conseguimento del risultato ad ogni costo.
E’ del 1982 la prima esperienza extraeuropea con un’attrazione
particolare per l’estetica, la difficoltà, l’arditezza e la bellezza dei
picchi patagonici che seguirà fruttuosa per anni e con ottime
soddisfazioni.
Durante i suoi numerosi viaggi in Patagonia si è dedicato spesso a
riprendere molte immagini e scene cinematografiche e di riproporle
sottoforma di filmati e documentari, cercando di trasmettere la grande
passione per la montagna, l’alpinismo e l’arrampicata.
Con i suoi lavori ha partecipato a vari filmfestival di avventura ed
alpinismo del mondo ottenendo anche alcuni riconoscimenti con Cuore di
Ghiaccio - 1999, coautore di Magico Est – 1988, Cerro Torre nord ancora
nord - 2000, Patacorta – 2001, Linea di Eleganza – 2006. ]
Poteva sembrare un po' aulica, quasi
eccessiva nell'enfatizzazione dello stile e dei modi di fare
dell'alpinista.
Beh, bisogna sinceramente ammettere, che
rileggerla dopo avere letto e saputo cosa è
riuscito a fare Elio Orlandi nei giorni scorsi, in occasione
della disgrazia successa al suo compagno di scalata Fabio Giocomelli
appare come una fotografia emblematica del forte alpinista trentino.
Gesti di così alto significato e profilo
come quelli di Elio Orlandi danno un'idea grandiosa della forza morale
dell'uomo, delle sue qualità umane e aumentano in noi la più grande
ammirazione e stima.
Fuori di retorica: non pensavamo che
potesse esistere ancora un alpinista capace di un'impresa così
straordinaria nei suoi significati umani e nella forza d'animo e nella
nobiltà dell'uomo.
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