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Il sogno nel cassetto

di Ruggero  Boaretti

 

Non ho mai capito perché mi viene l’idea di salire una montagna invece che un'altra; certo alcune per me sono troppo difficili (tante…), altre troppo lontane, altre ancora non accendono il mio interesse (poche…).

Comunque la parola “Lyskamm” ha subito colpito la mia fantasia e così alle soglie del nuovo millennio il tarlo ha cominciato a lavorare…

Leggo diverse relazioni e così scopro che i Lyskamm sono due, che sono uniti da una cresta e che la traversata che si può effettuare è definita una delle più belle di tutte le Alpi! Scopro anche che gli svizzeri lo chiamano “Menschenfresser” che significa “divoratore di uomini”… Ci siamo, l’interesse è al massimo!

Appena ho l’occasione ne parlo con il compagno di cordata di sempre e la risposta neanche a dirlo è la solita: “si può fare!!!”, ma per il momento il sogno rimane nel cassetto, ci sono troppe cose che si devono incastrare: condizioni atmosferiche favorevoli, buone condizioni della montagna, buone condizioni fisiche nostre e infine, ma non ultimi per importanza, gli impegni famigliari e di lavoro.

Il momento buono sembra arrivato nel 2001, partiamo accompagnati da altri due amici e così il quartetto si presenta al Rifugio Sella, il tempo è ottimo ma in quota spira un vento a dir poco fastidioso… a dirla tutta non si riesce a uscire dal rifugio in posizione eretta!… Si ritorna a casa… si rimette il sogno al suo posto.
Da allora non è passata estate che non si sia parlato della traversata dei Lyskamm ma c’è sempre stato qualche intoppo: estati meteorologicamente pessime, mancanza di disponibilità di qualcuno, problemi famigliari di qualcun altro…

Così il tempo passa e siamo ai giorni nostri. Lunedì sera ci troviamo per mettere a punto l’organizzazione di una gita sociale del CAI, esauriamo l’ordine del giorno fra un grappino e una birra ed ecco che, fra le varie ed eventuali, dal cassetto chissà come e perché salta fuori come per magia il vecchio sogno, ne parliamo quasi svogliatamente, probabilmente sarà l’ennesimo pour parler e invece tutto sembra andare per il verso giusto: le previsioni del tempo sono eccellenti, una telefonata al gestore del Rifugio Sella ci conferma che le condizioni in quota sono ottimali e per il giorno di ferie qualcuno si impietosirà… solo un neo, il Rifugio Gnifetti, punto di arrivo della traversata, non ha posto nemmeno all’aperto!

Pazienza, tenteremo comunque, al massimo dormiremo sulle scale!

Il martedì sera in sede serve solo per fugare gli ultimi dubbi (?!), ci si aggiornerà giovedì per i dettagli e per commentare le ultime previsioni meteo, un mero scrupolo perché sappiamo già che saranno ottime e che questa sarà un’occasione difficilmente ripetibile.

La partenza è prevista per venerdì così da potere effettuare la traversata il sabato.

Ci siamo tutti, quelli dell’altra volta più un nuovo acquisto, il “Sassaroli” di turno che si aggrega al gruppo di “amici miei” e che sembra essere stato sempre dei nostri!

Tutto perfetto quindi! Anzi no!…

Purtroppo all’ ultimo minuto qualcuno non potrà essere della spedizione: < Ma come proprio tu che sei un “diversamente occupato” e che non devi nemmeno chiedere le ferie?! >
Purtroppo è cosi, un vero peccato perché per noi le cime sono belle solo se salite in compagnia!

Il venerdì si parte davvero, quasi non ci crediamo ma forse questa è davvero la volta buona!

Ed è davvero così ! ! !

La prima cima, quella occidentale quasi arriva senza che ce ne accorgiamo, siamo troppo presi dalla curiosità di scoprire cosa ci sarà al di là… come sarà la famosa cresta mangiatrice di uomini che ancora rimane celata?
Sarà davvero così ostica?…

Una stretta di mano veloce, i complimenti a qualcuno per il suo primo 4000 ed è tempo di affrontarla…. mi viene un pensiero che ovviamente tengo ben nascosto ma che sono sicuro turba anche i miei compagni: “ma duvegna pasàr pròpria da lì?!

E da lì si passa,  con il cuore in gola, ma si passa…

E siamo alla seconda cima, quella orientale … per qualcuno è un bel battesimo: due 4000 in giornata, e che quattromila!

Ora c’era “solo” da scendere, avevamo ancora “solo” circa 1 km di cresta per arrivare sul pianoro del Colle del Lys…dopo quasi 5 km di creste che definire aeree mi sembra un eufemismo, solo lì ci siamo veramente resi conto che il sogno, il nostro sogno era finalmente realizzato e quindi si liberava un posto nel cassetto… durante la discesa, prima di arrivare alla macchina quel posto era già stato nuovamente occupato!… . .

Ruggero Boaretti
Ferrara, luglio 2007














Ascensione effettuata il 13-14 luglio 2007
Partecipanti:
Antonio Bui

Claudio Simoni

Ruggero Boaretti

Tiziano Dall’ Occo