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NOTIZIE.
30/05/2008 -
Everest: continua la "fiera" dei record sulla montagna più alta della terra

Abbiamo preso spunto da una segnalazione che ci ha fatto Francesco Cinti a proposito degli ultimi "record" registrati all'Everest.
Nel frattempo se ne sono aggiunti altri di questi "record" che mettere tra virgolette ci sembra doveroso: compreso il record del pattume (e della maleducazione e poco rispetto per la montagna e il prossimo).

Fonti delle notizie: la bbc e il sito internet montagna.tv


< Si è compiuta un'altra grande impresa da parte di un alpinista giapponese di 75 anni, Yuichiro Miura, che ha scalato e raggiunto la vetta del monte Everest, nonostante sia stato sottoposto a due interventi chirurgici al cuore.
L'alpinista giapponese, ha affrontato la salita in costante contatto con l'equipe medica che lo seguiva dal Giappone e che ne monitorava le condizioni di salute, ricavandone preziose indicazioni.
Il record però non appartiene a questo intrepido giapponese, ma bensì ad un alpinista nepalese,  Min Bahadur Sherchan, che all'età di 76 anni, partendo dal versante nepalese, ha scalato la stessa montagna, esattamente un giorno prima.
Entrambi si sono ritrovati al Campo numero 5 per reciproche congratulazioni, dopo che si erano lasciati il 16 maggio, entrambi partendo dal campo base nepalese dell'Everest, visto le critiche condizioni in cui versa attualmente il Tibet.
Lo stesso Miura che compì l'impresa nel 2003, quando alla veneranda età di 70 anni scalò la regina delle montagne, rivendica ora, per allora, il record del più anziano a raggiungere l'agognata vetta.
Lo stesso fu battuto poi l'anno successivo da un altro giapponese, Katsusuke Yanagisawa di professione insegnante, che a 71 anni raggiunse la stessa vetta. >

LOBUCHE, Nepal - 26 maggio 2008 -- 
Ha fatto su e giù dagli 8.848 metri dell'Everest per 18 volte, ed è l'unico al mondo ad esserci salito così tante volte.
Il detentore del record è il nepalese Appa Sherpa, 48 anni, e ha scalato la cima la settimana scorsa salendo dalla parete sud.
Al secondo posto nella classifica degli uomini saliti più volte all'Everest, c'è lo Sherpa Chuwang Nima, attualmente a quota 15, mentre terzo è lo Sherpa Mingma Tshering, con le sue 13 salite, a pari merito con Phurba Tashi e Big Dorje.  
Nello stesso giorno erano saliti in vetta alla montagna più alta del mondo ben 86 alpinisti, un numero record, indicativo della quantità di persone che ormai affolla ogni anno i campi del monte e che salgono con spedizioni commerciali. 
Cifre impressionanti insomma, che si spiegano però solo se si considera che quasi tutti salgono in cima utlizzando l'ossigeno.


LOBUCHE, Nepal - 24 maggio 2008 -- 


"E' un immondezzaio. Una vergogna per l'alpinismo". E' amareggiato e deluso, Silvio Gnaro Mondinelli, nell'osservare il devastante stato del Colle Sud dell'Everest, ridotto ad un cumulo di rifiuti delle spedizioni passate di qui negli ultimi giorni. L'alpinista si trova lassù con i compagni Marco Confortola e Michele Enzio per tentare di salire in vetta senza ossigeno domani mattina.
"Qui intorno ci sono tonnellate di rifiuti. - racconta Mondinelli - Gas, cartacce, immondizia d'ogni genere. Dovrebbero aumentare la cauzione delle spedizioni a centomila euro, forse qualcuno si impegnerebbe un po' di più a riportare a valle la propria sporcizia". 
E' arrabbiato, Mondinelli. Ha lavorato tutto il giorno sulla stazione meteorologica di Colle Sud, installata dalla spedizione Share Everest del Comitato EvK2Cnr la settimana scorsa, che contribuirà allo studio dei cambiamenti climatici e ai progetti di tutela ambientale dell'Unep e del World Meteorologica Organization. 
Ma intorno alla stazione, l'ambiente fa quasi inorridire i ragazzi della squadra. 
"Mi vergogno di essere un alpinista" sbotta Michele Enzio. 
"Forse siamo noi che non dovremmo più venire qui. - continua, amareggiato, Mondinelli - Forse dovremmo lasciar qui quelli che alpinisti non sono. Quelli che vengono qui con le spedizioni commerciali. Che scendono attaccati alle bombole d'ossigeno e non salutano nemmeno perchè troppo intontiti". 
"L'altro giorno - racconta l'alpinista - ho incrociato degli sherpa che portavano su dei giapponesi completamente ignari di cosa fosse l'alta quota. Ho chiesto loro se non gli dispiaceva vedere queste cose. Mi hanno risposto di no, che loro così lavorano e guadagnano. 
Forse dovremmo davvero dedicarci solo alle montagne inesplorate e lasciare qui i turisti. Almeno, i nepalesi lavorano e noi non ci facciamo il sangue amaro".