a "Luce buia sul ghiacciaio" di Giacomo
Bazzini
di Roberto Avanzini
Ho sempre pensato che i corsi di alpinismo su ghiaccio, detti anche di “alta montagna”, siano più divertenti dei corsi di arrampicata o di alpinismo su roccia.
Forse perché si sta più spesso in rifugio, perché si è tutti vicini in cordata e non a 50 metri di distanza, perché la gran fatica che si fa (almeno per me) pestando neve per delle ore ti mette in sintonia con gli altri o forse perché l’impegno tecnico è meno continuo e c’è il tempo di guardarsi attorno e parlare.
Questo mi ha fatto leggere con gran piacere, e un po’ di nostalgia, il bel racconto di Giacomo Bazzini “Luce buia sul ghiacciaio” e ammirare le foto di Gabriele Villa sul corso ghiaccio della scuola di alpinismo piacentina; e che invidia per la notte passata in tenda sul ghiacciaio, una cosa che ho sempre voluto fare ma che non sono mai riuscito ad organizzare (soprattutto per la mancanza di pazzi disposti a non dormir niente e prendersi una strapanzata di freddo!).