commento a "Tu chiamale se vuoi ... ricognizioni" di Gabriele Villa
di Cristina Zamboni
“Dove vai domani?”
“Solo in Appennino”.
Una preposizione di troppo nella mia risposta.
Non trova senso se si può intendere che non si vada lontano, perchè, pur
rimanendo in regione, si sta in macchina lo stesso parecchio tempo, e la
sera, si è lo stesso rattrappiti dal viaggio; è inutile illudersi, qui,
nella nebbiosa piana, le uniche cime dietro l'angolo sono quelle di
cartapesta nel presepe.
Nessun senso poi se ci si riferisce al fatto che non si va a far fatica,
i metri di dislivello ci sono e, il giorno dopo, i muscoli non li
percepiscono in modo diverso da quelli accumulati sulle Alpi.
Solo cosa?
Il bel bosco c'è, la parete che precipita facendoti avvertire il vuoto
pure.
E, per quello che ho visto, una bella cresta che ti dà l'idea di
camminare per aria e un torrente che scroscia nel modo giusto, anche se
siamo solo in Appennino.
C'è il silenzio e la magica sensazione del “se metto male un piede qui
vado a finir di sotto e chissà quando (e come) mi trovano, sarà meglio
se sto attenta”.
E, a quanto pare, stando alla carta, ci dev'essere anche un orrido,
abbastanza inaccessibile e selvaggio, da calarcisi, chissà, in corda
doppia.
Saprò essere tediosa come una macina, prima o poi voglio andare a
vederlo, se qualcuno vuole portarmi...
Sono molto curiosa, al punto di non batter ciglio al pensiero della
corda doppia, cosa con cui non riesco a fare amicizia.
E poi, ha un nome che si ricorda, Tanamalia.
L'Appennino ha nomi che si ricordano: Libro Aperto, nome dolce ed
evocativo, che fa riferimento al fatto che le due cime del monte
somigliano a due pagine d'un libro lasciato aperto su un tavolo...
Poi, sulla carta, m'imbatto in un altro nome che non si scorda
facilmente, è un nome che fa rabbrividire: monte Femmina Morta... Che
sia per ricordarci di togliere il "solo" e accostarci con più rispetto a
un ambiente selvaggio e meraviglioso?
Leggendo il "Diario" di Gabriele torna in mente una bella domenica, in un
bel posto che non conosco e dove mi piacerebbe tornare.
Roberto mi ha detto che mi porta a cercare la pirite.
Lui sa dove,
d'altra parte conosce bene questi posti essendoci stato spesso anche da
bambino.
Per l'orrido però non s'è pronunciato...
Poi, sarebbe bello venirci in inverno, a quanto si dice viene molta
neve, anche se siamo "solo" in Appennino.