Boscaiolo Days a Malga Sorgazza

Dalla tastiera del computer allo spaccalegna e ritorno

di Gabriele Villa


Li ricordo bene certi sms di Maurizio da Malga Sorgazza: quelli che arrivano ad inizio autunno, puntuali come il primo cadere delle foglie, anche loro come fossero un segno del mutare delle stagioni: "Cercasi volonterosi per fare legna; offresi vitto e alloggio agratis. Astenersi ciocapiatti e perditempo."
I primi anni l'sms poteva arrivare anche in altre stagioni, inverno escluso, quando c'era da tirare fuori una pianta dal bosco o qualche abbattimento straordinario non programmato.
Allora si lavorava in due e le attrezzature erano ancora quelle da boscaiolo principiante: si andava con lo "Scudiello" (il furgonato della Fiat, soprannominato con un vezzeggiativo), la motosega sembrava quella dei Puffi, qualche spezzone di corda, un paio di accette, due o tre cunei di ferro e poco altro) e, come si può immaginare, le piante erano di dimensioni ridotte, cioè proporzionate alle attrezzature di cui Maurizio poteva disporre.
Anche lavorando potevo godere la montagna, l'aria aperta, i profumi della legna e del bosco, la tranquillità che deriva dalla lentezza e dall'attenzione che si deve prestare nel lavoro manuale.

Poi c'erano i "locals" che venivano a trovare Maurizio, conoscenti che venivano a bere il bicchiere di vino a metà pomeriggio e anche nuovi amici, cioè coloro che avevano preso in simpatia Maurizio e Carla, i due "citadini" che avevano lasciato la pianura per andare a vivere lassù in pianta stabile ed erano riusciti a vincere quella scommessa di vita sulla quale nessuno di loro avrebbe puntato un soldo, sicuri tutti che già il primo inverno li avrebbe ricacciati da dove erano venuti. Nel frattempo era arrivata una motosega più grande, un fuoristrada per poter arrivare nel bosco, la catena al posto delle corde da roccia riciclate, la macchina spaccalegna e Maurizio si era "evoluto" come boscaiolo, usufruendo degli insegnamento di Doro, lui sì boscaiolo professionale e prezioso amico e consigliere.

Sono passati quasi dieci anni dall'inizio di quell'avventura che aveva preso avvio nell'aprile del 2004 e alla malga piccola si è aggiunta quella grande, ristrutturata dal Comune di Pieve Tesino, la necessità di legna è aumentata, c'è stato un inverno micidiale (quello del 2008/2009) che ha bruciato, nel senso letterale del termine, le scorte di legna faticosamente accatastate, la stufa nuova ha una "bocca" più grande di quella dei primi anni e una ventola che spande il piacevole calore del fuoco di legna e conforta gli escursionisti che si fermano a rifocillarsi in malga.  
Così qualcosa è cambiato e la "chiamata" nel bosco si è allargata ed è nato il "Boscaiolo Day", ricorrenza di inizio autunno nella quale si dedica un fine settimana a rimpinguare la scorta di legna per l'inverno che si annuncia.
Da fare ce n'è sempre perchè, per chi abita in montagna, bruciare legna è come mangiare, ogni giorno d'inverno non se ne può fare a meno, molto spesso è così anche in primavera e autunno, qualche volta perfino in estate se qualche perturbazione insiste più giorni, soprattutto se arriva da nord.
Sicché ci si ritrova lassù, pochi ma buoni verrebbe da dire, e si fa quello che serve sotto le direttive di Maurizio e in base alle necessità e al programma di lavoro che lui ha preparato.

Nel 2011, ad inizio ottobre, abbiamo iniziato spaccando legna e preparando i "cestoni" che altro non sono che reti metalliche di contenimento che successivamente vengono protetti con teli impermeabili quando il posto al riparo è esaurito. La nostra squadra lavora in affiatamento e ci si scambiano spesso i ruoli per variare il tipo di fatica e diversificare i compiti: c'è da lavorare di mazza e cunei di ferro per spaccare i "tocchi" più grandi, c'è la spaccalegna da far funzionare, la carriola per il trasporto dei legni spaccati alle ceste, le stesse ceste da riempire, dare una mano a Maurizio che taglia i tronchi con la motosega, impilare la legna o sistemarla nelle ceste. 

In tarda mattinata, quando il meteo è migliorato, siamo andati nel bosco, a fianco della strada che va in direzione del fondo valle e del sentiero che conduce al rifugio Brentari a Cima d'Asta: c'era una pianta da abbattere.

Non era la prima volta che mi capitava di vederlo e di partecipare, ma stavolta sarei rimasto sorpreso, non solo dall'esperienza acquisita da Maurizio ma anche dalle inaspettate capacità rivelate da noi apprendisti aiuto-boscaioli.

In un'ora e quindici minuti di lavoro la pianta era stata abbattuta, trascinata in strada, tagliata in pezzi a misura di stufa, caricata sul fuoristrada che si era riempito all'inverosimile dei suoi passeggeri vegetali.

Qualcuno sarebbe dovuto tornare alla malga a piedi, ma la strada da percorrere non era poi così lunga e una abbondante pastasciutta avrebbe messo tutto a posto in attesa del lavoro del pomeriggio.

Nel 2012, non ricordo più per quali motivi, avevo dovuto "saltare" la chiamata del Boscaiolo Day e stava per succedere la stessa cosa in quest'anno 2013 nel quale il Club Alpino Italiano festeggia la ricorrenza dei 150 anni dalla sua fondazione e proprio quella era la causa che mi teneva inchiodato al computer a correggere testi di pannelli da esporre alla prossima Mostra presso le Grotte del Boldini alla quale stavamo lavorando alacremente da alcune settimane in uno scarno gruppetto di inguaribili sognatori, forse utopisti fino all'autolesionismo.
Saputo che la "forza lavoro" del sabato era sufficiente alla bisogna, avevo deciso di puntare sulla domenica e, dopo due giorni a pestare le dita sulla tastiera del computer correggendo testi su testi, eccomi partire alle sei in punto del mattino alla volta di Val Malene e Malga Sorgazza, scansando pure la nebbia che le previsioni meteorologiche avevano dato per sicura. Beh, ero contento di tornare al "Boscaiolo Day", soddisfatto che il cielo promettesse bel tempo e anche convinto che una giornata di fatiche fisiche mi avrebbe rimosso lo stress da tastiera.
A Pieve Tesino un termometro a fianco strada segnava +3°C, ma ero tranquillo perchè avevo con me un borsone con una gran quantità di roba da mettermi addosso, oltre a guanti e berretto e due paia di scarponi per eventualmente poter anche andare nel bosco se fosse stato necessario.

Quest'anno la neve è già arrivata, per fortuna in quantità minore di quanta ne fosse stata prevista, avevo caricato le catene in auto ma la strada è libera, solo il panorama attorno sembra più invernale che autunnale.
Nel bosco ci sono già andati ieri quindi il lavoro per oggi sarà presso la malga e il menù prevede quattro bancali di legna da spaccare con altrettante "portate" di legna di larice, di abete, di faggio e di betulla e si comincia da quella di abete che è la più rognosa e più ricca di "gropp", presenti là  dove i rami si innestavano nel tronco.

I tempi morti sono ridotti all'osso e mentre in tre ci alterniamo tra mazza e cunei, spaccalegna, carriola e ceste, Maurizio con Giorgio, il vicentino che completa il gruppo di lavoro, fa un paio di viaggi nel bosco a finire di recuperare alcuni tronchi che sono rimasti da tirare in malga.
Anche qui posso notare un'evoluzione, mediante l'astuto utilizzo di un carrellino al traino del fuoristrada.  

Il tempo scorre, ma anche noi andiamo a rullo, concedendoci solo cinque minuti di pausa per un "bianchino" e i quattro bancali alla fine sono vuoti; in compenso si sono riempiti quattro cestoni, sotto la tettoia della malga.

Rimangono le pulizie del luogo di lavoro, poi si ripongono gli attrezzi e la spaccalegna e il "Boscaiolo Day" 2013 può dirsi concluso. Mi cambio e sarò il primo a partire verso casa e verso i prossimi appuntamenti.
L'organizzazione di "Inseguendo i profili", la preparazione della serata con Christoph Hainz, l'allestimento della Mostra del 150° del CAI alle Grotte del Boldini, la serata in cui sarà presente il gruppo del Soccorso alpino del Tesino (e allora sarà Maurizio a scendere a valle per tornare a Ferrara) e ancora gli ultimi testi da correggere, le ultime bozze da rivedere con l'immancabile ritorno alla tastiera del computer.
Sono sicuro che quando batterò le dita sui tasti ripenserò alla giornata del "Boscaiolo Day" e sono certo che, ripensando a quella giornata di fatiche fisiche, avrò la conferma di essermi proprio rilassato.

Gabriele Villa
Boscaiolo Days. Dalla tastiera del computer allo spaccalegna e ritorno
Malga Sorgazza, domenica 13 ottobre 2013