Dai racconti di montagna di mio padre
Ricordi della Val Gardena ... di padre in figlio
di Jacopo Bertella
Debbo essere sincero, i primi ricordi della Val Gardena risalgono a
quando avevo circa tre anni.
Prati, alberi frondosi, stradine, torrenti, i colori intensi, il vento
che nei boschi faceva gemere gli alberi, ed io che attendevo oltre alle
marmotte, che ai piedi dei cirmoli potessero apparire anche gli gnomi!
Da allora anni e anni di camminate, di sciate, di frequentazioni
amichevoli con le persone della valle.
Ripropongo a suffragare tutto il mio mondo di bambino in Valle, una
descrizione che mi aveva fatto mio padre in una stupenda serata di
primavera, nella stube di una casa amica, la descrizione della prima
volta che anche lui bimbo, ma già più grande, giunse in queste
affascinanti Valli.
“Una calda estate del 1963. Solitamente, allora, per noi Liguri
confinanti con le terre di Toscana, le poche vacanze estive che si
potevano fare trasferendoci dai luoghi di mare a quelli di montagna
erano all'Abetone oppure, viaggio meno impegnativo a Cerreto Laghi, in
terra d'Emilia.
Appennini quindi, improbabile certo pensare alle Dolomiti. Ricordiamo
che allora di autostrade non ve ne
erano e pensare di andare per vallate Tirolesi, si doveva mettere in
conto un viaggio di dieci o dodici ore, tutto percorso su strade
statali, ed in centro a paesi e cittadine.
Assieme ad una famiglia amica ci venne in mente, molto attratti dai
luoghi, di organizzare una vacanza estiva tra le vere montagne, cioè le
mitiche Dolomiti. L'anno precedente, in corriera, una lontana parente si
era recata in Val Gardena ed era rimasta estasiata dai paesaggi e dalle
cime montane che abbracciavano l'ospite, in una nuova e stupenda
dimensione totalmente naturale.
Partimmo così il 17 luglio alle quattro del mattino (si prevedeva allora
un viaggio non facile, né comodo e certamente molto lento). Lasciate le
spiagge delle 5 Terre quindi, saremmo giunti sotto i contrafforti
Alpini; speravamo che sinceramente ne valesse la pena!
Viaggio sfiancante e tribolato, code, semafori, e poi l'ansia di
arrivare e vedere questi nuovi luoghi.
Giungemmo in Valle intorno alle tre del pomeriggio in una estasiante
giornata di sole.
Fummo immediatamente colti da entusiasmo ed esaltazione rimirando quei
prati perfetti e degradanti di un intensissimo colore verde che subito
facevano pensare a corse sfrenate e a eccitanti capriole... poi,
d'improvviso, dopo una curva, svettò con una elegante imponenza il
Sassolungo che tutto controllava e dominava.
Sensazioni di allora, bimbo, che riscontro ogni qualvolta percorro
questa strada, contornata da boschi
e da esaltanti guglie, eppure oramai dovrei essere abituato a tutto ciò.
In quel mitico luglio del 1963, ci fermammo a soggiornare all'inizio di
Selva, al Piccolo Hotel, che da poco aveva iniziato l'attività, un
dignitoso Piccolo albergo molto caldo ed accogliente.
German Prinoth e la sua dolcissima moglie ci accolsero come vecchi amici
facendoci trascorrere un periodo di vacanze veramente piacevole ed
organizzato alla perfezione: lunghe passeggiate, danze, musica in paese,
feste per i primi turisti, in grande parte tedeschi che erano in valle.
Da quel momento si creò con Selva Gardena un rapporto inscindibile e
privilegiato che ci fa ritornare sia in estate che in inverno sotto le
guglie delle Odle o in prossimità del monolite del Sassolungo, oppure
ancora nelle escursione sul Gruppo del Sella. Luogo destinato a
riproporre in noi volontà, speranze, energie per superare dispiaceri e
dolori che nella vita avvengono.”
Tanti amici, hanno provato queste sensazioni camminando per i sentieri
più impervi in estate e volando sulle piste più impegnative durante gli
inverni.
Molte persone care, sono mancate nel trascorrere degli anni, ma immutato
è rimasto l'amore per Selva e per i tanti suoi abitanti che abbiamo
conosciuto e continuato a frequentare con grande amicizia ed affetto, è
evidente che sia per mio padre che per me, rappresenta il cosiddetto
luogo del cuore.
Jacopo Bertella
Dai racconti di montagna di mio padre
Ricordi della Val Gardena ... di padre in figlio
La Spezia, aprile 2022