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un passo dopo l'altro, in umiltà e senza mai perdere il coraggio. Con l'obiettivo di tornare insieme in Himalaya».
«Non abbiamo fatto alcun allenamento a
tavolino, ma solo camminate in montagna. Andremo, con amici, a trovare
gli amici di lì: siamo in vacanza finalmente. La meta dei due fortissimi scalatori «in vacanza» è il Mera Peak, 6476 metri, a sud dell'Everest, nella zona del Khumbu. Niente male come prima sgambata. Sì, perchè a fine giugno Nives Meroi aveva così anticipato la rentrée: «Romano sta meglio e abbiamo incominciato a sgambettare in montagna». Ecco che dopo «due anni in giro per ospedali» Romano ha superato alla grande la prova del nove, sul Gran Paradiso: «È come rinato». Romano Benet e Nives Meroi rappresentano l'unica coppia di alpinisti che, insieme, hanno raggiunto 11 delle vette più alte del globo senza ausilio di ossigeno e senza alpinismo assistito, ovvero portatori di alta quota: Nanga Parbat, Shisha Pangma, Cho Oyu, Gasherbrum I e II, Broad Peak, Lhotse, Dhaulagiri, Everest, K2, Manaslu. Poi l'episodio che nel maggio 2009 fa girare le carte, proprio quando Nives era ad un passo dal diventare la prima donna a salire, come fece Messner, tutti i 14 Ottomila.
La cima del Kangchenjunga (m.8586) era là,
ma Romano si sente male: «Lui mi propose di salire all'ultimo campo dove
si sarebbe fermato. Ma poi saremmo stati in grado di tornare giù?».
«Romano ha vissuto questo tempo con
l'identico approccio mentale che aveva quando rimanevamo bloccati dentro
la tenda per la bufera». Si tirano fuori dallo zaino «i successi, ma pure le delusioni come quelle su Makalu, Annapurna e Kanchenjunga».
Le tre montagne non salite dove - lo
credono tutti - prima o poi Nives e Romano arriveranno. |