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La Repubblica - Milano.  18/12/2010    Articolo di Luigi Bolognini

Roccia in città. "Palazzi come pareti la sfida è alla vetta"
Una torre, la sede della Provincia, una banca: la gara tra "street climber" è arrivare primi al tetto.
E per un giorno Sondrio diventa tutta una grande palestra

 

 

Oggi ci sono delle palestre di roccia ben strane a Sondrio. Il palazzo della Provincia realizzato in stile fascista negli anni Trenta dall'architetto Giovanni Muzio, tutto grigio e di pietra levigata.
Il cinquecentesco palazzo Pretorio, il municipio, austero palazzo costruito dagli svizzeri allora dominatori.

Le neoclassiche liscissime colonne di granito della sede centrale del Credito Valtellinese, a sua volta pilastro dell'economia locale.
Addirittura la Torre Ligariana, campanile in pietre grezze, simbolo del capoluogo della Valtellina.
Il cui centro storico, rustico e di una bellezza non esagerata e non esibita, oggi diventa scalabile da chiunque.

E solo oggi, grazie a "Sondrio street climbing", iniziativa con cui gli attivissimi giovani del Cai locale ricavano diciannove palestre di arrampicata secondo la pratica del bouldering, sui massi, da altrettanti edifici.
Sarà una gara aperta a tutti: iscrizioni dalle 14 in piazza Garibaldi al costo di 10 euro che comprendono anche una festa finale con pizza e birra, il via un'ora dopo.

Cosa accadrà lo racconta uno dei più noti ed esperti alpinisti valtellinesi, Gianluca Maspes detto Rampikino, 38 anni, che ha scelto e attrezzato i palazzi da scalare.
«Alle 15 ogni concorrente riceverà una mappa con gli edifici su cui si dovrà cimentare nel minor tempo possibile e comunque entro due ore. Gli otto più rapidi si sfideranno in semifinale sulle colonne del Credito.

I due che le scaleranno per primi accederanno alla finalissima. Il piatto forte, la Torre Ligariana.

Legati a una corda e dovranno scalare i 40 metri di spigolo roccia e cemento del campanile.
Un'arrampicata in parallelo di grande impatto scenografico».
Essendo una gara aperta a tutti, nella fase iniziale non ci sarà nulla di particolarmente arduo, «diciamo un livello di difficoltà pari a quello di salire su un albero, proprio per far partecipare più gente possibile. E, finali a parte, non si salirà più in alto di tre metri. Senza contare gli enormi materassi che metteremo per terra, ma naturalmente ogni concorrente può portarsi i suoi.
Anzi, è l'unica cosa che gli chiediamo di aver con sé, oltre naturalmente alle scarpe da arrampicata, che sono particolari: per aumentare l'aderenza alla parete le suole
sono di gomma liscia, di una mescola particolare».
Ma c'è differenza tra scalare una parete di roccia e una parete di un edificio?
«Tanta - spiega "Rampikino" - le mura dei palazzi hanno spigoli e linee più geometriche, è molto più difficile trovare rientranze e appigli in cui mettere i piedi. Sul versante di una montagna è tutto diverso».
È il secondo anno del "Sondrio street climbing": nel 2009 i concorrenti furono 75, ora si conta di superare i 100, soprattutto tra i 20 e i 30 anni.
«È una pratica importata in Italia a inizio millennio, all'inizio quasi anarchica, era fatta in modo illegale nelle grandi città, Milano compresa, un po' come sfida al potere. Qui, ovvio, è tutto legale, anzi gran parte dell’organizzazione è consistita proprio nel chiedere autorizzazioni a banche, istituzioni, privati, negozi. Ma ci sono stati tutti subito, a cominciare dal Comune».
In effetti il colpo d'occhio, per chi vorrà semplicemente assistere, sarà davvero speciale. E se il Cai aspetta folle di iscritti e di spettatori è anche per la grande popolarità di cui l'arrampicata gode ora: «Molte palestre hanno una parete artificiale perché pure chi vive nella metropoli possa praticarla. Una volta la si faceva per il contatto con la natura, ora per il semplice gusto di farla. Bello o brutto, per me brutto, ma è così. E comunque per fortuna è in aumento la pratica anche in montagna . Anche con una stagione così. Anzi: purché la roccia sia sgombra da neve, il freddo aumenta l'aderenza delle mani. Per questo non temiamo il gelo».

 

Le fasi
LA SALITA Si parte alle 15, ogni concorrente avrà una mappa che indica i vari edifici da scalare nel minor tempo possibile. Tra questi, la Prefettura, il Municipio, i palazzi delle due banche locali, vari negozi
LA DISCESA Fino alla gara finale si salirà ad altezze limitate, massimo tre metri, e poi si scenderà nel modo più semplice, rapido e indolore: buttandosi su tanti grossi materassi sistemati ai piedi dei palazzi
LA FINALE La finalissima, a due, sarà la scalata del campanile di Sondrio. La Torre Ligariana fu costruita nel Settecento su progetto del pittore e architetto sondriese Pietro Ligari. È realizzata in pietra grezza.