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Assieme all’alpinista nata il 13 dicembre 1970 a Kirchdorf an der Krems (Alta Austria) e che vive in Germania nella Foresta Nera, anche i kazaki Maxut Zhumayev e Vassiliy Pivtsov, anche loro nell’impresa di aver raggiunto tutte e quattordici vette oltre gli 8000 metri.
Il quarto a raggiungere la cima il polacco
Darius Zaluski. Gerlinde aveva detto di non voler scalare il K2 nel 2011 ma l’attrazione per le alte vette e la corsa al primato è stata più forte. Il primo assalto della Keltenbrunner ad un Ottomila risale al 1998 quando raggiunse il Cho Oyu. Successivamente Gerlinde conquistò il Makalu (2001), Manaslu (2002), Nanga Parbat (2003), Annapurna (2004), Gasherbrum I (2004), Shisha Pangma (2005), Gasherbrum II (2005), Kangchenjunga (2006), Broad Peak (2007), Dhaulagiri (2008), Lhotse (2009) ed Everest il 24 maggio 2010. L’alpinista austriaca è la prima donna che ha raggiunto i 14 Ottomila senza bombole d’ossigeno, mezzo utilizzato dalla sudcoreana Oh Eun Sun (Everest e K2) ed Edurne Pasaban (Everest e in discesa dal Kangchenjunga) che conclusero l’ascesa ai 14 Ottomila nel 2010 ad un mese di distanza l'una dall'altra. [Notizia tratta da La Stampa.it - 23/08/2011]
Tra i commenti alla notizia arrivati dal mondo dell'alpinismo, la redazione segnala questo di Reinhold Messner.
“Le regole base per compiere le scalate sono: non usare il chiodo a espansione, l’ossigeno e la comunicazione.
Non so perché appena Gerlinde abbia
raggiunto la vetta sia già stata data la comunicazione. Facciamola
scendere prima. Oggi scalare i 14 Ottomila lungo via preparate o vie normali non é più alpinismo di punta.”. Messner elogia poi l’alpinista friulana Nives Meroi, anche lei impegnata nella corsa agli Ottomila.
“Nives Meroi arriva dall’alpinismo
estremo. Ha una grande personalità e recentemente
ha trovato la forza di
restare vicino al marito ammalato”. |