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ll diedro perfetto di Maurizio Caleffi
…mi chiedo come mai Franz non si sveglia? Solitamente è sempre il primo a farlo come se non vedesse l’ora di partire. D’accordo, ieri sera siamo arrivati molto tardi e poi ha guidato sempre lui. Avevo finito tardi al lavoro e siamo partiti alle nove e mezza di sera. Durante il viaggio mi sono anche addormentato e non gli ho nemmeno fatto un po’ di compagnia! Poco prima di arrivare abbiamo raggiunto un accordo su cosa fare oggi: il diedro. Speriamo che tutto vada per il meglio e che soprattutto riesca a stargli dietro. Io non sono allenato , ma lui invece va come un caccia e spesso si deve fermare per aspettarmi. Una di queste volte mi manderà a quel paese dicendomi un mare di insolenze del tipo:"…e muoviti…te lo avevo detto di venire a correre con me!!". Strano ancora non da segni di risveglio , eppure ormai fuori c’è luce e la sveglia del mio orologio è suonata già da un pezzo! Ok mi alzo io, vado in bagno e poi lo sveglierò
…io prendo le "ferraglie" e tu una corda e tutto il resto. Appena sei pronto con tutto , facciamo le prove Arva e partiamo. Non sembra essere molto freddo e il cielo è sereno ma non limpido. Le previsioni meteo per oggi hanno dato tempo buono ma in peggioramento verso sera. Di neve ce n’è molto poca qui in basso ma dove dobbiamo andare noi sicuramente non manca. Dobbiamo fare più di novecento metri di dislivello e parecchi chilometri prime di arrivare al nostro obiettivo. Spero di non essermi dimenticato nulla e soprattutto di non aver preso nulla di più di quello che ci servirà: già così gli zaini sono molto pesanti! Che bello e che emozione: non ho mai fatto una cosa del genere e l’ho sempre sognata. Sono con gli sci ai piedi che sto andando con un carissimo amico a cercare di salire una cosa che ho visto solo in foto. Nonostante siamo ormai nel secondo millennio mi sento un po’ come i grandi pionieri dell’alpinismo. Certo il nostro materiale è molto migliore rispetto a quello di una volta ma lo spirito non cambia…e lo spirito è quello che conta!! Accidenti quanti pensieri è meglio che mi concentro sulla salita: Franz mi ha già dato quasi trenta metri di distacco e siamo partiti da soli dieci minuti!! Incominciamo bene!!
…accidenti a me , al mio allenamento del cazzo e a questi scarponi maledetti! Con i miei "Nepal" posso starci per tre giorni e spiccozzare per quattro senza nessun problema: ora ho già due vesciche che mi fanno un male cane e non siamo nemmeno ad un quarto della salita. Poi a vedere tutti questi sciatori che salgono comodamente con gli impianti e scendono guardandoci come se fossimo due matti mi viene proprio da chiedermi : ma chi me lo fa fare? Franz dove si va ora? …anzi fermiamoci un momento a bere qualcosa così mi spieghi meglio. Ora si esce dalla pista battuta e dobbiamo puntare a quel passo là in fondo attraversando questa conca dove già si vedono alcune grosse scariche. Io andrei per di là starei su quella specie di dosso e poi passerei su quella scarica sperando che la neve non sia troppo mossa e di non fare troppa fatica. La forcella non sembra lontana e al massimo fra mezz’ora dovrei arrivarci: speriamo solo che l’ultimo tratto non sia troppo ripido!
…i Lagorai: me lo avevano detto che in inverno con gli sci sono molto belli. Ci sono stato una sola vota su questi monti, tanti anni fa con Luigi ed altri amici. Eravamo però lontani da qua, al capo opposto di questa catena. Queste rocce di porfido fanno una gran bella figura in mezzo a tutta questa neve: mi ricordano un pochino le granitiche pareti della Val d’Aosta o della Val Masino, ovviamente in versione "bonsai". Quei canali di neve poi fatti con piccozza e rampini devono essere proprio carini. Ma basta Mauri a pensare sempre alle piccozze: non ne hai avuto abbastanza quest’anno di ghiaccio! Ventidue cascate in due mesi…praticamente una ogni tre giorni mediamente con la sola differenza che a parte quattro giorni di ferie per il resto hai lavorato come tutte le persone normali. Già …normali. Oggi è sabato dovrei riposarmi da una settimana di lavoro come fanno tutti ed invece eccomi qua. Va a finire che a forza di guardare le punte dei miei sci che vanno avanti e indietro mi addormento. Accidenti che male alle gambe e alle mie vesciche. Meno male che Franz mi ha dato quel cerotto: almeno una sembra andare meglio. Finalmente si ferma!! Possibile che non sia mai stanco…come lo invidio. Ma mi sta bene, così imparo a non allenarmi! Ahhh ecco… la parete dei diedri! Cavoli ce ne saranno almeno duecento, uno di fianco all’altro: come faremo a trovare il nostro? Dove si trova Franz?.. accidenti lo temevo ancora non si vede e dovremo salire ancora un bel po’!
…Che spettacolo! Improvvisamente non mi sento più stanco. Questo posto è veramente bello! Cosa dici Franz? La fessura a destra, il diedro centrale o il grande diedro a sinistra. Le prime due mi sembrano un po’ pericolose: la fessura sembra avere una gran cornice di neve sopra e con sto caldo…hai visto mai che si stacchi! La base del diedro qui di fronte invece è piena di scariche di sassi mentre il gran diedro di sinistra sembra essere ok: e poi è proprio quello che mi avevi mostrato in foto! Andiamo a sostare sotto a quel pilastrino alla base che sembra stapiombante e quindi ci metterà al riparo da sorprese! Da qui sembrano poco più di cento metri e con tre tiri di corda dovremo farcela e poi la parte iniziale sembra facile e dovremo passarla in un attimo. Che ore sono? Accidenti …mezzogiorno passato: meglio sbrigarci!!
..che strano effetto fa mettersi le scarpette in questo posto! La vescica al piede sinistro è ok ma quello destro…un disastro!!! Franz pensa che qui a destra sia fattibile: possiamo provare! Questa fessura può andare bene per i chiodi della sosta: forza, è ora di provare il tuo nuovo martello "Cassin", Francesco! Io intanto finisco di prepararmi e legarmi alla corda. Partiamo pure! Il porfido lo conosco un po’ e mi ricordo che il novantanove per cento degli appoggi sono tutti rovesci!! Accidenti come è liscio! Aspetta che mettiamo un bel chiodo! Ok sembra piantato bene adesso a sinistra di un metro per entrare in quella larga fessura dove tutto dovrebbe essere più facile! Accidenti non c’è niente per le mani che mi permetta di terminare questa attraversata: Franz forse ha ragione, dovrei provare a mettere la scarpetta su quella tacca… e poi?? No troppo azzardato e non ho alcun limite di recupero: se esaurisco le forze mi faccio un bel volo e non mi sembra il modo migliore per incominciare la salita di sto diedro!! Scendo! Se vuoi lascio il chiodo così provi tu: ok?
…accidenti che fatica! Ho la bocca completamente secca e non so cosa darei per una birra!! Meno male che avevamo pensato che il primo tratto fosse facile: è più di un’ora che siamo su questa parete ed abbiamo fatto un solo tiro. Questa sosta mi è venuta proprio bene: i chiodi sono a prova di bomba ed anche questo terrazzino non è per niente male. Parti Franz! Mentre schioda la sosta sistemo la corda così quando mi raggiungerà ci sarà lo spazio anche per lui. Però quanta che ce n’è! Devo essere salito pochi metri anche se a giudicare dalla fatica è come se ne avessi fatti cinquanta! Ecco ha finito di smartellare e fra poco partirà. Gli ho lasciato la staffa subito alla partenza; chissà se la userà? Quel cavolo di passaggio all’inizio proprio non l’ho capito: forse lui da secondo e con tutto l’allenamento che fa ce la farà in libera. Ancora colpi di martello : sta togliendo il chiodo rosso della staffa, segno che ormai è passato. Ora deve entrare dentro a quella larga fessura dove io sono passato strisciando come un bruco. Qui sopra di me il diedro: che bello afferrare quella fessura là in alto deve essere come salire su "Luna nascente". Nel prossimo tiro arriverò a quel terrazzino lassù in alto, poi rimarrà da decidere se forzare dritto sullo strapiombo e andare a destra per quella fessura. Ma meglio pensare a ora: Franz sta arrivando e lo vedo molto in forma. Che bello però qui intorno e che silenzio! Visto l’ora non ci sono nemmeno più gli scialpinisti che scendono dal Colbricon. Siamo soli: io Franz e sto diedro!
…Che due maroni!! La fessura è troppo stretta per i chiodi e non riesco a proteggere questo tratto molto difficile. Sono salito solo quindici metri dalla sosta, sono dentro al diedro ed ho già messo giù tre rinvii, ma ora di andare avanti per di qua senza mettere giù niente proprio non m’ispira! Proviamo a destra: questa fessurina potrebbe prendere un chiodo ed allora forse… Fatto!! Non è entrato tutto ma mi sembra ok. Si però adesso devo salire questa maledetta placca liscia, e a me le placche fanno proprio schifo!! Se almeno ci fosse qualcosina per le mani, tutti gli appigli sono rovesci: maledetto porfido!!! Ma che ore saranno? Cavoli sono le due e mezza!! E’ tardi: forse sarebbe meglio scendere. Franz, io sosto qua: non riesco più a salire!! Adesso pianto due chiodi e sosto: quando arriva Francesco vedremo il da farsi: magari mentre sale mi ricarico e poi riparto. Se proprio non sarà così gli chiederò se vuole scendere: io ne ho già abbastanza, ho una sete bestia, la vescica dentro alle scarpette mi tormenta e poi dobbiamo affrontare le incognite della discesa con gli sci. Speriamo solo che non si incazzi se gli chiederò di scendere.
…Adesso son dolori!!! Me la sono proprio cercata!! Come cavolo farò mai a scendere con gli sci su questa nevaccia marcia e con sto zaino strapeso sulle spalle? Guarda Franz! Riesce a saltare ad ogni curva e pensare che sulle spalle ha il peso di tutte due le corde! Mi sento come un elefante con gli sci: speriamo che tutta sta neve marcia rimanga su e stia buona! Guarda Franz il nostro diedro! Anche il cordone arancio della nostra sosta è ben visibile! Speriamo che non diventi uno specchietto per le allodole e che nessuno ci soffi l’idea! A presto!! Stai sicuro che ci rivedrai un giorno ed allora saremo più preparati! Arrivo Franz…porta pazienza!… Chissà cosa darei per una birra adesso!! Tiri alterni |